Qual è la differenza tra fruitore d’arte e storico dell’arte? La stessa che c’è tra tra uno scrittore e un cronista: il secondo registra, il primo gode.
Per questo non ce la faccio più a leggere di storia dell’arte, ma amo chi la interpreta e stravolge, perché forse l’opera non è dell’artista, ma del suo pubblico. E l’opera non è una, ma tante quanti sono gli amanti che la assorbono con ogni loro senso, occhi, orecchie, mani, naso e lingua. E odio gli esperti, non perché mi piaccia il volgo di pecore cinesi allo shopping di Milano, automi inquadrati di un regime delle menti, ma perché credono il loro l’unico vero modo di fruire, come se fare l’amore fosse privilegio degli attori porno.
Le opere d’arte vivono come meme: nascono in un modo e poi la gente ne fa quello che vuole.
Ogni scorcio di affresco medioevale d’un Piero della Francesca, ogni volto dipinto dalla mano d’un El Bosco, ogni muscolo scolpito, torsione di tronco dal genio d’un Michelangelo, ogni iscrizione latina in gotici e barbari caratteri, ogni sillogismo d’un testo platonico, ogni retorica sofista d’un verso, ogni scala di flauto, oboe o d’archi all’unisono condotti da un Mozart inconsapevole, ogni sconclusionato armonico procedere di trombe e sax d’uno Stan Getz ispirato di saudade: un unico fluire di pensieri che si inseguono, si perdono in mille rivoli, si ritrovano, si danno un senso, si perdono di nuovo e da capo ricominciano.
Io sono loro, senza genio, solo curioso e felice di essere parte, di generare sensazioni che mi agitano nel profondo.
A Te, Artista: hai creato, gli altri ti diranno cosa.
A Te, Esperto: hai parlato a una platea di pubblico comprato, dal lavaggio del cervello di una cultura che ha dimenticato.
A Te, Viandante, Amico mio: questo è un cammino imprevisto e imprevedibile, senza un obiettivo definito, solo uno zigzagare tra opere, artisti, autori, storie e luoghi.
Se vuoi, un pezzo lo facciamo insieme.
Così se appena un poco del tuo tempo lo passerai a guardare, leggere, immergerti in pensieri che da tutto questo nasceranno in Te, un poco della mia vita avrà vissuto nella tua e un poco del mistero dell’ordine, o disordine che sia, della vita avremo condiviso nelle nostre menti, incontrandoci là dove lo spazio non ha confini e il tempo ci riassume.