Nostalgia ovvero Arianna

Si abbandonò ai suoi sogni
Dove i rimpianti si trasformavano in nostalgia
Dove partire era tornare per scegliere ancora 
Dove il passato era ancora futuro

Sbuffava un treno alll’orizzonte
Un tranquillo assolato meriggio 
che volgeva al tramonto

Che senso aveva avuto
Abbandonare tutto?
Che volto aveva ora sua madre?
Che rughe attraversavano il volto di suo padre?
E chissà dove giaceva ora Asterione, suo fratello, sacrificato all’illusione del suo amore?
Un groppo le stringeva lo stomaco